DONGLAI MENG

Paesaggi urbani, trasformati dal gioco pittorico e dalla fantasia poetica, che diventano scene teatrali d’invenzione, di un sogno ad occhi aperti. Mondi frutto del desiderio di rappresentare, nella loro quotidianità ludica, visti in ore in cui i protagonisti agiscono in una spazialità in riposo.
La cromia è tenue, tanto da esaltare il disegno e da svelare il colore che, così, si spande con dolcezza, come a prefigurare una felicità fatta di cose comuni, di gesti che si ripetono, in una visibilità, dove l’impressionismo della memoria, si coniuga nella metafisica del silenzio, incantato.

Prof. Gallo Mazzeo Francesco