“Arte e Scienza” Galleria Bellini
Spazio Magazzino nr.5 – Museo Bellini - Firenze – Italia
L'associazione Dino Amadori è stata presentata a Firenze per il progetto “Arte & Ricerca Scientifica”, nato da un’idea della dottoressa Chiara Immordino in sinergia con l’Associazione “Mundi” e La “Fondazione Placido Immordino” delle quali è èresidente e, con la collaborazione della Start Up “Picasso Defi” da un’idea innovativa volta a far sì di potare l’arte al passo con i tempi diventando bene digitale attraverso il mondo innovativo degli Nft. L’evento si è svolto domenica nel suggestivo Palazzo del Museo Luigi Bellini nel cuore di FIrenze, che vanta una collezione privata di opere d’arte uniche al mondo.
"Ho colto con entusiasmo l’invito di Chiara che da sempre è impegnata nella divulgazione del “culto” del bello e delle emozioni che soltanto opere d’arte immortali possono trasmetterci - spiega il presidente dell'associazione, l'avvocato Giovanni Amadori -. Il progetto “Arte & Ricerca Scientifica” coniuga i valori e le emozioni e il fascino delle opere d’arte con i sentimenti che ritengo possano scaturire dallo stesso fascino ed emozione che i progressi della Ricerca ci trasmette. La comunanza di scopi mi è parsa subito evidente: divulgare e sensibilizzare e diffondere l’importanza della ricerca scientifica, un chiodo fisso del professor Dino Amadori, mio padre, ed oggi trasposto nella mission dell'associazione lui dedicata che ne ripercorre la mission volta a diffondere e divulgare l’importanza della ricerca sempre attraverso nuovi stimoli e strumenti per veicolarne la consapevolezza dell’importanza che essa porta con sé: la ricerca è un quid indispensabile per qualsiasi iniziativa e attività in qualsiasi campo e l’unico strumento per evolvere e progredire".
"Tutto ciò può certamente avvenire creando sinergia tra arte e ricerca scientifica: ritengo infatti che così come l’arte da sempre “provoca e sconvolge” la ricerca medico scientifica nella sua evoluzione in effetti sempre pure ci “sconvolga”, rivoluzionando e spesso invertendo regole precostituite, alla stregua della sua capacità di “sorprenderci” con le scoperte ed evoluzioni che porta per definizione con sé - prosegue Giovanni Amadori -. La ricerca scientifica si deve accompagnare sempre alla curiosità di chi la pratica suggerendo così e senza soluzione di continuità nuovi progetti ed obiettivi che si trasformeranno in traguardi. E’ stato un onore poter raccontare a Firenze chi era mio padre e cosa ha fatto per la terra di Romagna senza mai allontanarsene, coniugando sempre la propria vita di scienziato a quella di un uomo che anteponeva la cura del paziente visto come persona e come amico con cui creare un rapporto di fiducia e amicizia, aprendo sempre una finestra di speranza anche innanzi a prognosi difficili".
"Un uomo che dopo avere tra i primi visto l’oncologia ,edica come scienza a sé stante rispetto ad altre specialità medico scientifiche, ci ha lasciato eredità ed opere immortali, quali l’Irst Irccs "Dino Amadori" di Meldola e lo Ior e anche dopo la sua scomparsa, per aver portato a Forlì la Facoltà Medicina e per aver gettato le fondamenta per l’attuazione del progetto della Rete Oncologica Romagnola sempre con una forte attenzione e legame al Sistema sanitario nazionale come strumento per stare vicino alle persone che soffrono - conclude -. Vada un ringraziamento particolare al forlivese Prof. Muller Fabbri, allievo professionale del Prof. Amadori oggi ricercatore illuminato negli Stati Uniti per aver condiviso il progetto di Chiara Immordino, “Arte & Ricerca Scientifica”, in sinergia".